3. I libri a mezzo
Non so se ci sia del
dolo. Se una qualche forma di subdolamente lacaniana jouissance autarchica sia
coinvolta, sapessi almeno di cosa sto parlando, nel lasciare i libri a mezzo. E
non è per principio, ché per principio li s’intendeva portare a termine,
quantomeno quelli che cominciavano bene. Quelli che cominciavano male cominciavano
male al principio, e lì li si è chiusi. E segnati con una croce. Per proprietà
transitiva la croce ha finito per tracciarsi sull’opera contigua, e di qui sull’opera
tutta dell’autore, e per la permeabilità delle categorie sull’autore istesso
medesimo. Esempio di autore crociato morto per principio : ***. Esempio di
autore crociato vivo per principio: ***.
Poi ci sono quelli che
cominciano medio.
Poi ci sono quelli che
cominciano bene.
Poi ci sono quelli che
cominciano meravigliosamente bene.
Poi c’è Landolfi. Che
tutti dopo un po’, anche poco, anche pochissimo che mi conoscono mi chiedono se
mi piace, essendosi già risposti che sì, mi piace. Subito prima, o subito dopo,
mi chiedono se sono vegetariana. No, non sono vegetariana. E non mi piace
Landolfi.