4. I pali del
telegrafo
Sotto i pali del telegrafo, quello che poteva accadere,
tutto è accaduto. Anna Bronski, poi coniugata Koljaiczek, ha concepito.
Le gonne larghe (der weite Rock)
di Anna Bronski, poi coniugata Koljaiczek, sono brune. Le gonne larghe di
Therese Krumbholz, poi coniugata Kien, sono azzurre inamidate. Le gonne della
principessa Uchtomskij sono nere, sul treno che passa accanto ai pali del
telegrafo.
Tra i pali del telegrafo, verso
la fornace, corrono tre uomini e Anna Bronski, poi coniugata Koljaiczek,
arrostisce le patate. Kolja pedala forte sulla bicicletta, senza cappello, con
scarpe di tela. La bambina coi pattini pattina. Questo sotto i pali del
telegrafo. Sopra i pali e sopra i fili stanno gli stormi di rondini, i residui
delle piogge recenti, le inquietudini da dimenticare. Dentro i fili c’è un
succo, come nel tralcio della vite. Dentro i fili ci sono le storie.
I fili del telegrafo cantavano un canto elettrico (they sang
a song), suonavano un suono mollo, come arpa lenta di corde (weichen Saiten). O era il dio inetto?[1]
I fili del telegrafo ronzavano.
Nella stazione del telegrafo tre uomini ascoltavano il canto
mollo, che cantava storie variabili: storie tristi, storie molto tristi, storie
fastose, storie spesso distorte: Serafino, João e Gabriel Eligio. Decifratori
di storie.
Nelle storie vere, correnti dentro il filo, si erano intruse
le intrusioni anapestiche delle rondini serali, sul filo mnemonico, posate e
catenarie. E il polso delle piogge scostanti. E le oscillazioni periodiche dei
venti. E complicavano i costrutti: come una lettera dettata sul treno di notte,
o un tango ballato con un parletico: le frasi si sbriciolavano, le parole
dentro si decomponevano, e prima si separavano con astio rovinoso, poi la
concordia le univa, e poi l’astio le separava e la concordia le univa, e
l’astio le separava e la concordia le univa… il logos savio di Eraclito in mano
a compare Empedocle burlone. Versi interpunti male, d’inegualità stravagante.
Pesame di senso. I significati eccedevano i metri.
Così alcune storie uscirono zoppe; monche e cionche;
fratturate scomposte; contuse lacere sporche. Perdutamente scorrette. Altre
soltanto si erano incrociate: le gonne di Anna Bronski, coniugata Koljaiczek,
le gonne di Therese Krumbholz, coniugata Kien, le gonne della principessa Uchtomskij
… le gonne ditirambiche danzavano, come in un artificio di pazienza, disposte a
perpetua perduranza.
[1] Me jode confesarlo, pero
la vida es también un bandoneón: hay quien sostiene que lo toca dios, pero yo
estoy seguro que es Troilo, ya que dios apenas toca el arpa, y mal.