9. Il Padre
Non credo di pigliar errore affermando che al mondo io ci
venni sotto stelle nimichissime, per l’errar degli astri — Giove nella casa del
Lupo — concomitante cometa, che morbo e sangue, e per sempre lutto tenace
adduce. Ebbi a schifo il nomadismo più che altro, e l’opaco dei boschi, e
gl’insetti tutti. A terrore ebbi l’unghie dei piedi, tagliate corte, e forse i
ladri. Ebbi un figlio di poche parole, perciò preferito – se mai sceglier si
debba – e una figlia di molte. Madre forse, essendolo, sarei stato felice.
Padre no.
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